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Perchè ho scelto l'autosvezzamento

  • Immagine del redattore: Monica
    Monica
  • 2 nov 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Per viaggiare senza problemi occorre essere flessibili e il momento di mettersi a tavola quando si è lontano migliaia di km da casa può essere difficile.

 

Vi racconto una storia. Quando Leonardo è nato ho iniziato come tutte le mamme a immaginare come sarebbe stato il futuro con questo nuovo omino in famiglia. Ovviamente sono cambiate tante cose da che è arrivato lui e tutta la vita è stata stravolta. Proiettandomi nel ritorno a viaggiare, ho visto che la scelta di allattarlo si è rivelata vincente per molte ragioni che vi racconterò un'altra volta. A quel punto però iniziavo a vedere con una certa preoccupazione il momento dello svezzamento perchè mi immaginavo tra pappine e brodini, schiava di omogeneizzati da scaldare d'urgenza in qualche ristorante. Starete pensando che non è così complicato e sono d'accordo se pensiamo al pranzo del weekend, magari nella propria città o poco di più, ma pensare di farlo in viaggio in posti di cultura e lingua diversa, non è proprio la stessa cosa. Così un giorno ho scoperto l'#autosvezzamento e ho pensato che fosse tagliato in primis su di me che di mettermi tra un brodino e l'altro proprio non ne sono portata e poi che fosse quel tipo di libertà che mi serviva per viaggiare senza pensieri.


Non vi sto scrivendo queste cose per consigliarvi l'autosvezzamento perchè:

  • non sono la vostra pediatra

  • non si fanno delle scelte alimentari di un bambino solo per "viaggiare"

Semplicemente voglio condividere con voi la mia esperienza perchè se uno degli ostacoli è "Come faccio a viaggiare facendo le pappe", qua troverete un altro punto di vista.


Premetto che quando un bambino decide di passare ad un'alimentazione complementare lo fa con i suoi ritmi, sia per i tempi sia per le quantità, quindi non dovrete avere fretta, ma questa scelta potrebbe non essere compatibile per le vite di molte mamme. Io, in un certo senso ho avuto la fortuna di scegliere liberamente cosa fare. Leonardo ha iniziato i primi assaggi a 7 mesi (tra cui una coda alla vaccinara a Roma che gli ha fatto fare un grido di gioia che ancora si ricordano al ristorante!) e per i primi 2 mesi gli assaggi erano talmente piccini che non sostituivano il pasto. Poi come per magia, dai 9 mesi in poi ha iniziato a mangiare quantità sempre più abbondanti e le poppate diventavano una piccola parte dell'alimentazione della sua giornata.


Cosa mangiava (e cosa mangia)? Tutto quello che mangiamo noi: pasta, riso, farro, carne, pesce, ceci, formaggio, verdure, frutta e frutta secca, pane, focaccia, tutto ovviamente tagliato, sbriciolato, sminuzzato, ecc, in tutta sicurezza rispetto alla sua età e dentizione.


Dove mangiamo? Ovunque, a casa, al ristorante, in mezzo al bosco o sulle mura di una città.


Cosa significa questo quando si viaggia? Se non siete preoccupati dalle grammature di quello che il bimbo ingerisce e ovviamente scegliete cose ben cotte e adatte alla salute del bambino significa che quando vi siederete a tavola potrete ordinare qualsiasi cosa senza la preoccupazione di scaldare nulla e senza dovervi trascinare pesanti thermos o vasetti di omogeneizzati. Io personalmente non scelgo mai il menù bimbi perchè di solito sono banali o squilibrati (la solita pasta al pomodoro o cotoletta e patatine), mentre preferisco i piatti dei menù per adulti scegliendone uno completo che contenga carboidrati (pasta, riso, patate), proteine (carne, pesce, legumi) e verdure. Al ristorante ovviamente il sale c'è, inutile negarlo, ma sicuramente non comprometterete la salute del vostro bimbo per un paio di settimane di vacanze. Chiedete sempre se, quando ci sono noci, mandorle e nocciole sono tritate o a pezzi perchè in questo caso non è sicuro darli a un bambino sotto i 4-5 anni.

Oltre alla vostra comodità, se avete abituato un bimbo a mangiare di tutto perchè a partire da casa gli avete offerto una grande varietà di alimenti, quando sarete fuori sarà più facile per loro accettare e provare cibi nuovi e questo renderà l'esperienza di viaggio più facile e divertente.

Tra shawarma e falafel, Leonardo in Giordania non sapeva da dove cominciare!


Ultima questione riguarda quelle volte che al ristorante proprio non ci andate e fate un picnic in montagna o in un parco: lo so che le pappe si possono tenere al caldo portando un thermos, ma forse è più semplice fare una bella insalata di farro uguale per tutta la famiglia?

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