Bimbi e jet lag: "istruzioni per l'uso"
- Daniela
- 15 nov 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Quando affrontiamo viaggi che ci portano lontano o molto lontano da casa, spesso facciamo fatica ad ingranare il ritmo ed adattarci ai nuovi fusi orari. Si tratta ahimè del tanto famigerato “jet lag” che affetta noi adulti così come i nostri bambini.
Dovendo affrontare più o meno ogni anno un viaggio che ci porta in Sud America a visitare la famiglia, i nostri bimbi, mio marito ed io, ci siamo fatti una certa esperienza anche nella gestione del fuso orario e dei suoi effetti. Tante volte sento dire dagli amici “Ma come hai fatto a gestire il fuso orario???”, “No, io un viaggio così lungo con i bambini così piccoli non lo farò mai!”, “Il jet lag con i bambini così piccoli ci rovinerà la vacanza!”… Calma e sangue freddo, si può gestire anche questo – ve lo assicuro – con qualche piccola regola ;-)
Premetto che i consigli che vi darò, sono appunto “consigli”, non ho la presunzione di fornire alcun parere scientifico nè tantomeno consigliare medicinali di alcun tipo!
Prima di tutto ricordatevi una cosa: non perdete troppo tempo a pianificare i tempi, a simulare scenari di orari oltre-oceanici ad anticipare/posticipare sonnellini… vi assicuro che con i bambini ogni tipo di organizzazione in questo senso avrà un’alta probabilità di risultare inutile!
E allora, cosa facciamo noi di solito?
PRIMA DI PARTIRE: PAROLA D’ORDINE “STANCHIAMOLI”!
Cercate il più possibile di tenere i vostri bimbi svegli e attivi, il che non significa non farli dormire durante le 2 notti precedenti, ma semplicemente evitate di far fare loro lunghi pisolini prima dell’imbarco. L’idea è provare, per quanto possibile a farli “stancare”. Nell’attesa in aeroporto quindi fateli correre, portateli a passeggiare (leggi anche il nostro post sui Migliori aeroporti da frequentare con bambini), intratteneteli… saranno poi più propensi a "crollare" una volta a bordo.

MENTRE SIETE A BORDO: NO PANIC!
Una volta a bordo solitamente i tempi e le alternanze giorno/notte, sono scandite sulla base dell’orario di destinazione e prevedono, a esempio, che il momento del riposo notturno sia accompagnato da luci soffuse e un invito al silenzio da parte del personale di bordo. Questo aiuterà sicuramente i vostri bimbi e favorirà il loro sonno. Se questo non succede, o almeno non succede immediatamente, portate pazienza, è normale! Anche i miei bambini, che di solito si addormentano con facilità, spesso hanno fatto fatica a prendere sonno, ma la cosa importante è non innervosirsi e non entrare in panico. Evitate di continuare ad alzarvi e ad alzare loro in braccio, non esponeteli alla luce della zona break o del bagno, nè tantomeno fate loro vedere video o cartoni animati. Il consiglio è quello di rimanere seduti, con loro a fianco o in braccio, provate a calmarli, raccontate loro una storia o semplicemente cullateli… le luci soffuse, l’aereo in moto e il silenzio faranno il resto vi assicuro!
UNA VOLTA ARRIVATI A DESTINAZIONE: RIPRENDIAMO LA NOSTRA ROUTINE!
Il mio consiglio spassionato, che vale sia per i bambini che per gli adulti, è RESISTETE IL PIU’ POSSIBILE e cercate di adattarvi e adattare i vostri bimbi ai nuovi orari senza farvi prendere dall’ansia. Io ho sempre trovato molto utile ed efficace cercare di instaurare subito la stessa routine di pisolino mattutino/pomeridiano e nanna che seguono a casa per cercare di riprendere il ritmo a cui sono abituati, con qualche piccolo aggiustamento. Magari non spaccherete il minuto come a casa, ma provate ad avvicinarvi il più possibile.
Si dice che per ogni ora di fuso rispetto al paese di partenza ci vogliono altrettanti giorni per riprendere il giusto bioritmo.
Questo è un po' sconfortante nei viaggi lontani, ma fatti in poco tempo (cosa che in effetti sarebbe meglio evitare con i bambini), però vi mette nell'ottica di portare pazienza per un po'! La verità è che per fortuna riprendersi dal fuso orario dipende da tanti fattori e potreste metterci anche meno.
Probabilmente i primi giorni vostro figlio si sveglierà alle 5 (o anche prima) di mattina. Fate qualche attività tranquilla, con luci soffuse, magari dopo un'ora e mezza sarà stanco e lo rimetterete a letto e così potrà svegliarsi di nuovo verso le 7.30/8. Il giorno dopo magari si sveglierà alle 5.30, fate la stessa cosa e continuate con l'obiettivo di tornare alla routine normale, pian pianino la riprenderà. Non forzatelo per restare a dormire perchè non sa neanche lui che cosa gli sta succedendo! Sarete stanchi anche voi, fate i turni, mamma e papà servono a questo!
Tutte queste accortezze potranno valere anche una volta rientrati a casa… sotto le coperte del loro lettino! Ricordatevi che riprendere il giusto fuso viaggiando verso est è un po' più complicato.
Se comunque non volete rischiare, prendete una cartina e tirate una bella linea verticale che passa dall'Italia, vedrete che è pieno di posti bellissimi da visitare senza lottare contro il jet lag!

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