Come scegliere la destinazione
- Monica
- 18 dic 2020
- Tempo di lettura: 4 min
La scelta della destinazione è un po' più complicata quando c'è un bambino perché bisogna considerare tanti fattori che prima si potevano trascurare.
Vi ricordate quando prenotare un viaggio significava arrivare quasi a ridosso di una ipotetica e casuale data di partenza, buttarla lì in qualche motore di ricerca specificando destinazione "Ovunque" e poi stilare una classifica che più o meno tenesse in considerazione gusti, costi e voglia di avventura?
Ecco, dimenticatevene, almeno per un po'!
Intanto perché l'organizzazione all'ultimo secondo con un bimbo piccolo (in età prescolare intendo) è complicata, i bimbi portano via tante energie e potrebbe essere difficile riuscire a concentrarsi per strutturare un bel viaggio (poi si fanno le cavolate che vi ho raccontato nell'itinerario del Canada!). Ma poi soprattutto perché cambiano i criteri con cui scegliere una destinazione adatta da visitare con un bambino. Per quanto sia fortemente convinta che tutto si possa fare con un bambino, esistono dei limiti dovuti alla sicurezza o alla salute che non si possono trascurare.
Ecco le domande che noi ci facciamo prima di decidere una destinazione.
Quanti giorni abbiamo? Questa è la prima e fondamentale domanda perché da lì dipende tutto: ovvero quanto lontano andare, quale mezzo scegliere per ottimizzare gli spostamenti e quante ore di fuso posso ammortizzare per godermi la vacanza. Nella vita pre-Leonardo queste domande non esistevano, la partenza era il venerdì post lavoro e il rientro la domenica notte indipendentemente dalla distanza (giusto per dire, abbiamo visitato il Rajasthan in 8 giorni sfruttando un ponte, stravolti ma felici!). Adesso, a malincuore, aggiungo che prendersi un giorno cuscinetto prima del viaggio e un giorno dopo, è meglio e quindi toglieteli dai giorni totali a disposizione! Per farvi un esempio, l'estate del 2019 siamo stati in Canada con Leonardo che ha compiuto lì un anno e le 9 ore di fuso non ci hanno preoccupato perché un bambino a quell'età non è ancora regolarissimo con il sonno ed è anche più facile farlo dormire ovunque. Per l'estate del 2020, invece, avevamo scelto la Namibia perché ha solo un'ora di differenza con l'Italia e non ci avrebbe scombussolati troppo. Ci ha pensato il COVID a stravolgere tutti i piani...
Fattore sicurezza. Importantissimo. Senza fare i catastrofisti perché ogni viaggio porta con sé un minimo di imprevisto, ma bisogna escludere tutte quelle mete a rischio serio di guerra, guerriglia e terrorismo (so che state pensando che un attentato può accadere ovunque, ma le probabilità non sono davvero le stesse in ogni angolo del mondo). Prima di decidere, controllate il sito della Farnesina che non è mai particolarmente rassicurante, però vi permette di capire se è possibile visitare quel paese o no oppure se solo alcune zone sono sconsigliate. Anche la guida della Lonely Planet per viaggiare con i bambini è un buon punto di partenza perché seleziona un centinaio di paesi più o meno fattibili con i bimbi piccoli e un po' più grandicelli. A noi l'hanno regalata ed è stata davvero graditissima!

Le condizioni climatiche. Non mi riferisco al fatto che non potrete prevedere la pioggia, ma al fatto di evitare le zone che in certe stagioni dell'anno sono attraversate da tifoni, cicloni e uragani. Nelle fasce tropicali ed equatoriali ci sono solo due stagioni: secca e umida, ecco, evitate la stagione delle piogge perché soprattutto in certi paesi può essere veramente pericoloso. E sfortuna vuole per chi viaggia, ma in queste zone la stagione umida coincide più o meno con la nostra estate! Detto ciò, informatevi bene perché anche in periodi sbagliati è possibile che alcune aree dello stesso paese non siano toccate dal fenomeno e quindi potreste scegliere di concentrarvi su quelle.
Salute. L'igiene è importante quando si viaggia, tuttavia nella maggior parte dei casi è possibile mettere in atto una serie di semplici regole per ridurre il rischio di maledizioni di Montezuma o altri disturbi transitori. Quello che a me preoccupa di più sono invece malattie infettive contro le quali non esiste cura o vaccino adeguato oppure una profilassi che va da antibiotici (che però non darei a un bambino piccolo solo per fare un viaggio) o spray, retine, il giusto abbigliamento che spesso con un bambino sono difficili da mettere in pratica adeguatamente. Anche in questo caso informatevi attentamente presso i Centri di Vaccinazioni Internazionali della vostra città sulle zone anche dello stesso paese in cui è più sicuro andare. Ricordatevi anche che gli spray o le creme a base di DEET sono le più efficaci contro le zanzare, ma sono molto tossiche per cui non sono assolutamente da usare per bambini sotto i 6 mesi. Rivolgetevi al vostro medico per farvi consigliare.
Le attività. Quello che si può fare nel posto che visiterete è l'ultimo tassello. Qui entrano in gioco i vostri gusti e il carattere del vostro bimbo: ama camminare? dorme in macchina? patisce il caldo? Pensate anche a cosa potete fare viaggiando lenti perché correre quando si viaggia con i bimbi è davvero poco divertente e rilassante.
Con i bimbi che crescono in fretta, tutte queste domande dovrete farvele per un po' di anni ogni volta che viaggerete, anche se saranno passati solo 6 mesi!

E ricordatevi di coinvolgerli sempre nell'organizzazione di un viaggio fin da quando sono piccoli, sennò come si trasmettono le passioni?
Per genitori backpacker che crescono figli globetrotter
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