
Israele e Petra
10 giorni
Capodanno 2020
Bimbo di 1 anno e mezzo
Aereo, pullman, auto
L'itinerario
Molto probabilmente atterrerete a Tel Aviv. Data la fama di città dall’intensa nightlife, con un bimbo piccolo vi verrà voglia di lasciarla presto per non rimpiangere party e DJ set che vanno avanti tutta la notte. In ogni caso, la città merita un breve giro nelle zone alberate del centro o lungo le spiagge. Giaffa (la città vecchia) riserva le sorprese più interessanti per tutta la famiglia: ristorantini tipici, negozietti di design e un mercato vibrante faranno le gioie di tutti. Oltretutto in zona si trova uno degli ostelli più carini della città (Old Jaffa Hostel, qualche scala un po’ ostica e nessun lettino a disposizione, ma la terrazza comune fa dimenticare qualsiasi problema!).
Spostatevi quindi a Gerusalemme dove potreste trascorrere 5 giorni senza mai stancarvi, inclusa una gita in giornata a Betlemme. Il modo più economico per raggiungere Gerusalemme è il pullman: il 405 parte dalla Tel Aviv Central Bus Station ogni 10-20 minuti e arriva circa un’ora dopo alla Jerusalem Bus Station. Una volta superato il metal detector alla stazione dei bus di Tel Aviv, vi troverete all’interno di un mercato; se cercate bene troverete la platform giusta al sesto piano salendo un po’ di scale mobili, non demordete! Dormire a Gerusalemme vecchia, oltre che costoso, non è comodo con un bimbo piccolo perché la sera è tutto chiuso e quindi dovreste ugualmente spostarvi verso la città moderna per cenare. Meglio quindi scegliere una sistemazione nel centro di Gerusalemme: la zona tra Jaffa Road e Ben Yehuda Street è comoda e ben servita, ci sono molti bar e ristoranti, oltre a un bel mercato coperto (Mahane Yehuda) dove troverete pani di ogni tipo, falafel e altre specialità locali. L’Abraham Hostel è un buon riferimento in città, le camere sono semplici, ma le zone comuni sono spaziose. Ci sono anche seggioloni e giochi per bambini. Inoltre, se soggiornate il venerdì sera potrete partecipare alla cena dello Shabbat su prenotazione con la logica del chi primo arriva, meglio alloggia, che prevede un buffet di specialità ebraiche. Se visitare il quartiere ultraortodosso di Mea She’arim il venerdì sera con un bambino è una buona idea dipende da voi e da vostro figlio. Le regole di base sono semplici: non è un’attrazione turistica, ma un quartiere in cui vivono persone con una forte fede religiosa e rigide regole che vanno rispettate, essere turisti non giustifica atteggiamenti irrispettosi e anzi è un’ottima occasione per insegnare qualcosa (o almeno dare il buon esempio) a un bambino. Non urlate, non giocate, non fate foto ed evitate comportamenti inopportuni: l’esperienza della visita vi ripagherà. A Gerusalemme con un bambino piccolo potrete fare tutto, però dovrete considerare almeno un paio di possibili criticità. Per i bimbi che ancora non camminano o camminano da poco, le principali attrazioni si raggiungono più facilmente senza passeggino. Inoltre, dovrete abituarvi a lunghe file, soprattutto nei periodi di vacanza (Natale e Pasqua sono altissima stagione). Nella città vecchia la gente è tanta per le strade, nelle chiese, nelle sinagoghe, al Monte del Tempio (entrate nella fascia di apertura del mattino che è più lunga e il sole è meno caldo, ma sappiate comunque che dentro non troverete molti ripari all’ombra), ma affolla anche i ristoranti che per lo più sono bar/fast food con piatti tradizionali. Quindi, se avete un bimbo piccolo che non ama stare fermo in fila o che non può attendere neanche un minuto quando la fame chiama, dovrete avere un piano b. Ma sapendolo ci si riesce ad organizzare per tempo! A Gerusalemme molte agenzie organizzano tour a piedi, quella di Sandemans New Jerusalem Tours è giustamente molto famosa oltre che gratuita. Permette di vedere angoli più o meno nascosti della città vecchia e di ascoltare curiosità raccontate da una persona del posto. Il tour è fattibile con un bambino, però bisogna essere consapevoli che ha una durata di due ore e che bisogna seguire la guida schivando altri turisti nel mezzo della città affollata. Probabilmente non riuscirete a seguire il filo di tutti i racconti!
Dedicate un giorno alla visita di Betlemme in Cisgiordania. Molti siti di viaggio locali descrivono lo spostamento tra Gerusalemme e Betlemme lungo e complicato e suggeriscono di muoversi con tour privati. È vero che Betlemme si trova nei territori palestinesi e che bisogna attraversare un checkpoint, ma l’autobus 231 in partenza dal Damascus Gate impiega circa mezz’ora per raggiungere Betlemme. Cercate di trovare posto a sedere perché parte più che pieno e la strada ha troppe curve per stare in piedi con un bimbo in braccio. Al ritorno probabilmente vi fermeranno i controlli israeliani, molte persone vengono fatte scendere, si controllano i documenti e si riparte, magari dopo un’ora. Portate acqua, qualche spuntino, qualche gioco ed evitate di prendere l’ultimo bus della giornata. A Betlemme si lascia un po’ l’ordine di Gerusalemme e ci si ritrova in una città più confusionaria, ma in cui si respira un’aria intensa e affascinante. Potrete visitare i siti religiosi o andare a caccia dei murales di Banksy (d’obbligo anche uno spuntino al suo Walled Off Hotel). Quasi tutti i tassisti sapranno condurvi alla ricerca delle opere, ma se vi cercate le coordinate prima è un po’ più facile. La maggior parte dei murales è raggiungibile a piedi, tranne Love Is In The Air (Flower Thrower) che si trova un po’ fuori mano sul muro di un autolavaggio.
Petra è talmente vicina che la tentazione di fare un’escursione all’interno di un viaggio in Israele è alta. Le opzioni sono diverse: potreste prendere un aereo per la Giordania, visitare Petra e poi spostarvi in Israele. Ma a volte le scelte dipendono dalle coincidenze aeree, più comode o più economiche, e quindi vi trovate in Israele e non sapete da quale parte attraversare il confine. Tutto ovviamente dipende dal giro che avete programmato. In un tour come quello che vi ho descritto, il passaggio dal punto di confine Allenby/King Hussein Bridge (centro) in entrata per la Giordania e dal Yitzhak Rabin/Wadi Araba (sud) di rientro per Israele è il più efficiente. Tutti i tour operator che organizzano gite di uno o più giorni per Petra entrano ed escono da Yitzhak Rabin/Wadi Araba passando da Eilat, ma le ore trascorse in macchina/pullman sono davvero troppe, con partenza alle 3 o 4 di notte per ottimizzare il tempo. Se organizzate autonomamente l’escursione per Petra potete prendere in considerazione l’idea di attraversare Allenby/King Hussein Bridge sapendo che il confine si trova in Cisgiordania, ma sotto controllo israeliano, è l’unico varco di entrata e uscita dal paese che possono usare i palestinesi e spesso è chiuso, oltre che molto affollato soprattutto per rientrare in Israele. Il transito è un po’ macchinoso, ma l’opzione più comoda è quella di prendere un taxi che vi porterà fino al confine, da lì entrerete a piedi alla dogana e dopo controlli e vari foglietti di exit dovrete prendere un pullman che vi porterà fino al confine giordano, dove ritroverete anche il vostro passaporto. Mettete in conto per tutta questa trafila almeno un paio di ore da quando avrete lasciato Gerusalemme, se non qualcosina in più nei giorni o negli orari più affollati. Controllate bene se il visto per entrare in Giordania si può acquistare sul posto o se dovete farlo in anticipo dall'Italia: all'epoca del nostro viaggio, per questo varco, non era possibile acquistarlo in loco. N.B. gli italiani non hanno bisogno del visto per la Giordania se arrivano con un volo diretto dall'Italia, ma se arrivate da Israele ne avrete bisogno indipendentemente dalla nazionalità. Una volta entrati in Giordania, l’opzione più semplice per raggiungere Petra è quella di contattare un autista privato che vi porterà nel giro di circa tre ore a Petra. Sappiate che, a meno che non decidiate di uscire dalla strada principale per andare in qualche città, non troverete da mangiare. Le pompe di benzina hanno solo pacchetti di patatine e snack dolci e anche a portarvi dietro da mangiare dovrete improvvisare un’area di sosta lungo il percorso. Lungo il Mar Morto l’altitudine cambia diverse volte, quindi preparate voi e il vostro bimbo a qualche mal di testa e orecchio tappato: dategli qualcosa da sgranocchiare per aiutarlo a deglutire.
Cosa fare una volta arrivati a Petra? Il sito archeologico si può visitare di giorno, ma esiste anche l’opzione tre volte a settimana di una visita notturna (Petra by night). Come suggerito da un giordano, Petra vista di notte vale la pena se lo fate il giorno prima, ma se invece avete già visto il sito di giorno, per quanto suggestiva, la visita notturna della città è evitabile. Considerate che dall’ingresso all’imboccatura del Siq dovrete percorrere 800 metri di sterrato, a cui aggiungere un 1,2 km di Siq prima di arrivare al Tesoro dove si svolge lo spettacolo musicale e di luci. E poi dovrete tornare indietro, tutto rigorosamente a piedi. Di giorno invece sono disponibili anche cavalli e carretti che coprono l’intero tratto fino al Tesoro, ma in generale risparmiare un po’ di energia per la visita del sito è caldamente suggerito. Petra è un grandissimo sito archeologico, senza protezioni né ripari. Lungo la strada principale un bambino può camminare facilmente, ma non sarà in grado né tantomeno sicuro farlo salire autonomamente lungo gli scalini per raggiungere alcune delle attrazioni. Se è molto piccolo, dovrete portarlo in una fascia o marsupio. Attenzione perché in alcune stagioni la temperatura può essere proibitiva. Esiste un solo ristorante all’interno del sito e può essere molto affollato, per il resto troverete piccoli baretti che offrono panini, bibite e poco altro. La salita per il Monastero, per quanto stancante, è fattibile con un bimbo piccolo sulle spalle, perché pur non avendo recinzioni non è pericolosa (fatta eccezione per gli asini guidati dai beduini che salgono e scendono a tutta velocità). Calcolate di metterci un po’ di più dei 40 minuti indicati per salire tutti gli 800 gradini. L’Altura del Sacrificio invece è da scartare per via della pericolosità della strada. Un solo giorno di visita a Petra è poco (ma due potrebbero essere troppo faticosi!), quindi se volete salire fino al Monastero, non esitate e partite subito così poi al ritorno potrete passeggiare godendovi le altre rovine. Ricordate di arrivare puntuali all’appuntamento con il carretto se l’avete preso, perché non vi aspettano e poi trovarne uno nuovo a tariffe accettabili può essere un problema.
Lasciata Petra potrete dirigervi di nuovo verso sud per varcare il confine all’altezza di Aqaba/Eilat. Il passaggio, per quanto sempre un po’ lungo, è semplice: arrivate al confine, lo attraversate a piedi passati i controlli e siete di nuovo in Israele. Da qui l’affitto di un’auto sia per visitare il deserto del Negev che per il Mar Morto è la soluzione più comoda perché i mezzi pubblici non coprono bene l’area. La zona del Mar Morto non è forse la più indicata con i bimbi piccoli perché di fatto il bagno in mare è assolutamente vietato per il rischio di ingestione o inalazione di acqua salata potenzialmente mortale. Se decidete comunque di fermarvi, mettete in conto che dovrete fare il bagno a turno perché qualcuno dovrà stare sempre col bimbo! Il nostro viaggio termina dove tutto è cominciato a Tel Aviv, dal cui aeroporto partono la maggior parte dei voli internazionali.
Da sapere









Sicurezza - Fatto salvo come per tutti i viaggi di controllare gli avvisi della Farnesina sulla sicurezza nel paese, Israele e Giordania sono paesi abbastanza sicuri.
Igiene - Le condizioni igieniche in Israele sono a livello di quelle europee e troverete in vendita tutto quello di cui avrete bisogno, quindi non serve partire con scorte di prodotti per l’infanzia. Non troverete le stesse marche italiane, ma prodotti equiparabili.
Accoglienza - Le famiglie israeliane sono molto numerose, quindi sono abituate ai bambini. L’accoglienza verso i bambini è molto calorosa soprattutto nei territori palestinesi e in Giordania.
Trasporti - Spostarsi per Israele è semplice, le opzioni sono molte e funzionano bene. In Giordania l’autista privato o l’affitto di un’auto (ma non potrete affittarla per attraversare i confini da un paese all’altro) sono le soluzioni più pratiche.
Clima - In inverno le temperature sono abbastanza basse. Le massime in Israele possono anche raggiungere i 20 gradi, ma le notti sono fredde e spesso piove. Petra è fredda la notte, ma per il giorno la temperatura è buona se c’è il sole. Sul Mar Rosso (Eilat e Aqaba) il clima è ottimo.
Cibo - La cucina si somiglia molto in entrambi i paesi. Quello che troverete principalmente sono i falafel serviti con vari tipi di pane (tutti squisiti), l’hummus e lo shawarma (straccetti di carne). Se fate la spesa al supermercato ovviamente potrete aggiungere verdura, frutta e magari un po’ di pasta per i nostalgici!
Comodità - Nei ristoranti i seggioloni non sono molto frequenti, o meglio lo sono in quelli di categoria un po’ più alta, ma per un pranzo veloce non ne troverete molti. Anche i menù bambini non sono la norma, ma la cucina è salutare e spesso fatta da piccoli piattini da condividere, per cui non ne sentirete la mancanza. I lettini per bambini sono frequenti.
Questo itinerario è stato vissuto e scritto da:
Monica con Demos e Leonardo. Se volete parlare di questo itinerario, potete scrivere a bimbi.in.spalla@gmail.com oppure contattarci sul profilo di Bimbi in spalla su Instagram o la pagina di Facebook
E' un viaggio da fare coi bambini?
Diciamo che non si visita Israele per le bellezze artistiche o paesaggistiche, non perchè non siano all'altezza, quanto perché da questo viaggio ci si aspetta di essere travolti da intense emozioni che solo un luogo così iconico e mistico come Gerusalemme può regalare. Quello che mi sento di dire è che affrontare questo viaggio con un bambino tra 1 e 3 anni probabilmente non vi lascerà molto tempo per assaporare con lentezza le mille sfumature che persone da tutto il mondo e di diverse religioni hanno da offrire. Detto ciò, preparati a questo, il viaggio è fattibile e consigliato per tutte le età.
Piccola nota sullo Shabbat. Dal venerdì sera fino al tramonto del sabato a Gerusalemme è chiuso praticamente tutto e anche in altri luoghi del paese avrete difficoltà a trovare mezzi pubblici, taxi o anche a lasciare o prendere la macchina a noleggio. Consideratelo per non farvi trovare impreparati. Se soggiornate a Gerusalemme durante lo Shabbat, visitare Betlemme di sabato è una buona idea salva tempo.
Per il discorso Petra, i limiti sono la vostra tenuta se vi portate il bambino sulle spalle o quella del piccolo camminatore considerati i problemi di sicurezza per raggiungere le alture più impervie (ma c’è tanto da vedere anche senza fare scalate!).
Top 3 per grandi e piccini
Caccia ai murales di Banksy a Betlemme
Camminata sulle mura di Gerusalemme vecchia
Una fetta di Sacher torte nel bellissimo convento austriaco a Gerusalemme
Il viaggio in breve
Sicurezza ●●●○○
Igiene ●●●●○
Costi ●●●●○
Difficoltà ●●○○○